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Sempre dovute le spese legali stragiudiziali dalla compagnia di assicurazione.

Avvocato Carlo Riela > Casi e sentenze  > Sempre dovute le spese legali stragiudiziali dalla compagnia di assicurazione.

Sempre dovute le spese legali stragiudiziali dalla compagnia di assicurazione.

Sempre dovute le spese legali stragiudiziali dalla compagnia di assicurazione.

Le spese legali per l’assistenza stragiudiziale vanno rimborsate dalla compagnia di assicurazione.

Registriamo diverse sentenze di merito che, in accoglimento delle nostre istanze, hanno condannato alcune compagnie di assicurazione, oltre a risarcire i danni subiti dai nostri assistiti, anche a rimborsare le spese per l’attività di consulenza e assistenza legale stragiudiziale.

Sembrerebbe un principio ovvio, ma così non è visto che è il rimborso dei compensi e delle spese legali stragiudiziali, in alcuni casi, è stato negato dalle compagnie di assicurazioni quando la liquidazione del danno sia avvenuta entro i termini di legge (60 giorni in caso di danno al mezzo, 90 giorni in caso di lesioni personali).

Tra i casi da noi trattati vi sono anche omessi rimborsi di spese legali stragiudiziali nel caso di pagamento di un acconto sul danno o in ipotesi di rigetto integrale del sinistro.

Sul rimborso delle spese legali l’assistenza stragiudiziale, si è espressa la Suprema Corte di Cassazione la quale ha affermato che esiste il diritto inviolabile per il danneggiato, peraltro, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un legale di fiducia e, pertanto, anche in ipotesi di composizione bonaria della vertenza, di farsi riconoscere il rimborso delle relative spese legali.

Se la pretesa viene avanzata nel successivo giudizio risarcitorio, le spese legali sostenute nella fase precedente all’instaurazione del giudizio divengono una componente del danno da liquidare e, come tali devono essere chieste e liquidate sotto forma di spese vive o spese giudiziali (Cfr.: Cass. civ. Sez. III, 02-02-2006, n. 2275; Cass. civ. Sez. III, 31-05-2005, n. 11606).

Con sentenza 21 gennaio 2010, n. 997 la Suprema Corte ha stabilito il diritto al rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale che possono essere conteggiate nella successiva richiesta giudiziale sotto il profilo del danno emergente purché la spesa “..sia stata necessitata e giustificata in funzione “dell’attività di esercizio stragiudiziale del diritto al risarcimento”.

Afferma la Suprema Corte che il rimborso delle spese legali stragiudiziali sono dovute, non solo nel caso di incarico stragiudiziale conferito ad uno studio di consulenza, ma anche quando esse siano state sostenute per incaricare un avvocato che poi abbia agito giudizialmente sulla cui legittimità non può esserci dubbio perché la prestazione d’assistenza legale stragiudiziale trova nell’ordinamento riconoscimento nella stessa tariffa professionale forense.

A tal proposito, ricordiamo che il D.M. 55/2014 recante: “Determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense ai sensi dell’art. 13 comma 6 della legge 31 dicembre 2012 n. 247” stabilisce i compensi dovuti agli avvocati per l’attività stragiudiziale da essi prestata.

Recentemente, la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto (sentenza n. 11154 del 29 Maggio 2015 Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione) per chiarire se fosse o meno dovuto il rimborso delle spese stragiudiziali in caso di pagamento tempestivo del danno alla luce dell’art. 9 D.P.R. 254/2006  per il quale “Nel caso in cui la somma offerta dall’impresa di assicurazione sia accettata dal danneggiato, sugli importi corrisposti non sono dovuti compensi per la consulenza o assistenza professionale di cui si sia avvalso il danneggiato diversa da quella medico-legale per i danni alla persona“.

La Suprema Corte ha affermato che l’art. 9 D.P.R. 254/2006, tra l’altro norma di secondo grado, non possa escludere il diritto al risarcimento di un tipo di danno che la legge (e quindi una fonte di primo grado) considera altrimenti risarcibile, in quanto ciò risulterebbe incompatibile con il dettato costituzionale di cui agli artt. 3 e 24 Cost.
Osserva la Corte di Cassazione come: “la risarcibilità o meno del danno (di qualsiasi danno) dipende dalla sua natura giuridica, non dal suo contenuto economico. Orbene, in tema di danni consistiti in spese erogate a professionisti di cui il danneggiato si sia avvalso per ottenere il risarcimento del danno, quel che rileva ai fini della risarcibilità è unicamente la sussistenza di un valido e diretto nesso causale tra il sinistro e la spesa. Dunque le spese consistite in compensi professionali saranno risarcibili o meno non già in base alla veste del percettore (sì al medico legale, no all’avvocato), ma in base alla loro effettiva necessità: dovrà perciò ritenersi sempre risarcibile la spesa per compensare un legale, quando il sinistro presentava particolari problemi giuridici, ovvero quando la vittima non ha ricevuto la dovuta assistenza, D.P.R. n. 254 del 2006, ex art. 9, comma 1, dal proprio assicuratore. Per contra, sarà sempre irrisarcibile la spesa per compensi all’avvocato, quando la gestione del sinistro non presentava alcuna difficoltà, i danni da esso derivati erano modestissimi, e l’assicuratore aveva prontamente offerto la dovuta assistenza al danneggiato. Quindi il problema delle spese legali va correttamente posto in termini di “causalità”, ex art. 1223 c.c., e non di “risarcibilità”. Da ciò consegue, ovviamente, che il D.P.R. n. 254 del 2006, art. 9, comma 2, se inteso nel senso che esso vieta tout court la risarcibilità del danno consistito nell’erogazione di spese legali, deve essere ritenuto nullo per contrasto con l’art. 24 Cost., e va disapplicato” (Cass. civ. Sez. III, Sent., 29-05-2015, n. 11154).
I giudici di legittimità hanno, quindi, ribadito che i compensi corrisposti dal danneggiato al proprio avvocato per l’attività stragiudiziale devono potere formare oggetto di domanda di risarcimento nei confronti dell’altra a titolo di danno emergente, quando siano state necessarie e giustificate.

Riteniamo comunque che, nel caso di danni subiti in conseguenza di un sinistro stradale, sia sempre indispensabile ricorrere all’assistenza di un avvocato in quanto la materia della responsabilità civile automobilistica presenta delle complessità che richiedono delle competenze tecnico giuridiche specifiche anche quando,  agli occhi dei “non addetti ai lavori”, un certo caso possa apparire di semplice e pronta soluzione.

Avv. Carlo Riela

2 Comments

  • Carmine
    Rispondi 9 Dicembre 2023 at 19:35

    La compagnia su 516 di danno me ne ha corrisposto altri 100, per un assegno totale di 616. L’assegno è arrivato ben oltre i 60 gg. L’avvocato me ne chiede di più. C’è un minimo che l’avvocato deve accettare? Se è superiore posso richiedere all’assicurazione la differenza? In mancanza di un minimo posso chiedere all’assicurazione la diffenza tra i 100 e la fattura inviatami dal legale? Grazie

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